Vogliamo dedicare un ulteriore commento di approfondimento alla gara dell’asta di domenica, gara in cui Elena Scarpellini, Arianna Farfalletti Casali ed Anna Giordano Bruno hanno dato spettacolo anche se tanto potevano ed avrebbero voluto fare di più.
Come sapete ha vinto una strabocchevole Elena che ha mancato in modo assurdo un 4,35 già fatto, ampiamente superato ma rovinoso nel post scavalcamento (linguaggio non da tecnico) ed è sembrata una Ferrari con piccoli problemi di messa a punto, superati i quali i limiti li sa Iddio. Ma Arianna, la sempreverde Arianna, l’immarcescibile Arianna sempre là stava, pronta a cogliere l’occasione di metter d’accordo le due. Alla fine la sua tenacia ha raccolto frutti ed un argento ha premiato i suoi tentativi. Ad Anna è andata peggio. Un banale errore sui 4,00m, la mancata “sintonia” con le aste nuove provate in gara per la prima volta e l’ inquietudine crescente dovuta alla consapevolezza di star più che bene ma di non riuscire ad esprimersi al meglio l’hanno relegata al bronzo.
Tre situazioni diverse, tre momenti psicologici diversi, tre potenzialità affini.
Una gara “tutta civile” e, perdonate il doppio senso, che capiterà di rado rivivere. Una gara fra atlete diversissime per caratteristiche tecniche e personali per la quale si consiglia di non dar nulla per scontato. Sarà così tutta la stagione e conta niente essere o non essere amiche o compagne di squadra o “gemellate”. Per andare alle Olimpiadi conterà solo quanto ognuna delle ragazze saprà fare mettendoci del suo. Da appassionati abbiamo un sogno: perché rinunciare all’idea di vederne in gara tutte e tre a Pechino?
La risposta è in uno slogan Obamiano di moda: “Yes, you can!”