E’ con le lacrime agli occhi e con grandissimo dolore per noi e per tutta l’Atletica italiana che ci accingiamo a scrivere una nota su Annarita Sidoti. La piccola ma grandissima atleta siciliana si è spenta questa mattina, a soli 45 anni, dopo aver combattuto 6 anni contro il male che l’aveva attaccata nel 2009. Lei, da formidabile combattente, non si era mai persa d’animo, ed ha resistito fino a quando ha potuto, stando accanto al marito Pietro ed ai suoi amatissimi figli Federico, Edoardo, e Alberto a cui va il nostro grande abbraccio.
Aveva anche avuto la forza di raccontare pubblicamente la sua storia. Lei, madre di tre bambini, che stava lottando anche e soprattutto per loro.
Purtroppo non ce l’ha fatta, questa gara non è riuscita a concluderla da vincitrice, ma il coraggio e la determinazione con cui ha affrontato questa battaglia devono rappresentare il grande insegnamento che Annarita ci ha lasciato.
Annarita è stata una grandissima atleta, simbolo, a nostro parere, dell’immensa capacità dell’atletica di portare ai massimi livelli, chiunque abbia la forza, la tenacia, il talento e la passione. Pensiamo che difficilmente in altri sport, una ragazza alta 1,50 e che pesava poco più di 42 kg, si potesse mettere in evidenza.
Annarita ha fatto di più, ha vinto un mondiale e due europei, oltre ad una carriera straordinaria che l’ha portata a vestire per 47 volte la maglia azzurra.
Ma i suoi meriti sono scritti sulle pagine di storia dell’atletica e non serve a nulla che li elenchiamo sul nostro sito.
Noi vogliamo raccontare la donna che ci ha rapito per la sua dolcezza e la sua simpatia. Vogliamo raccontarvi di come riusciva a trasformarsi con la sua concentrazione e determinazione in allenamento ed in gara. come voleva impegnarsi per la sua comunità, e siamo certi che lo avrebbe fatto nel prosieguo della sua esistenza terrena, se non avesse dovuto combattere con il male che alla fine l’ha vinta.
Era entrata in società dopo che aveva già ottenuto i suoi più importanti successi, è stata e resta l’atleta più prestigiosa che abbia mai indossato la maglia del nostro club, ma lei non lo ha mai fatto pesare a nessuna delle sue compagne. Le incitava, le spronava come una qualsiasi neofita.
L’ultimo ricordo collettivo è legato allo scudetto di due anni fa che abbiamo vinto a Rieti. Lei, di passaggio a Roma, verso una di quelle visite e sedute devastanti che hanno scandito il suo tempo negli ultimi anni, non ha rinunciato a venire a vedere la sua squadra giocarsi l’ennesimo titolo italiano. Le ragazze, appena hanno saputo della sua presenza, si sono organizzate e le hanno dedicato uno striscione.
Con semplicità ed orgoglio le ha ringraziate una ad una, e insieme a Pietro ed ai loro bambini, ci ha lasciato augurandoci la vittoria per il giorno dopo. Così è stato e siamo stati contenti, immaginiamo, di poterle aver regalato un sorriso.
Ciao Annarita, ovunque tu sia, marcia leggera come hai sempre fatto.