Se la città di Pagani, il nostro Club e l’Atletica Leggera Italiana intera avranno la possibilità il prossimo agosto di ammirare in gara alle Olimpiadi di Londra Dariya Derkach, uno dei talenti “azzurrabili” più giovani e promettenti di questo decennio, buona parte del merito, dovrà essere riconosciuto (senza nulla togliere agli altri protagonisti di questa storia, Fidal inclusa) a due persone speciali: al Professor Francesco Maria Benazzo che l’ha operata il 21 dicembre scorso ed a Vincenzo Bifulco, colui che l’ha rimessa in forma. Ma procediamo con ordine.
Dariya aveva disputato le ultimissime gare della stagione agonistica 2011 con la caviglia del piede destro in disordine. Non quella di stacco, grazie al cielo, ma pur sempre, soprattutto per una saltatrice, un disagio tecnico grave che limitava in modo irreparabile le prestazioni così come il dolore che inevitabilmente cresceva d’intensità dopo ogni gara. Tutto era dovuto, per l’appunto, a delle calcificazioni da eliminare. L’esigenza era quindi quella di intervenire sulla caviglia e di fare tutto il possibile affinchè l’intervento fosse fatto presto e bene e garantirsi, a seguire, una rapida ma sicura ripresa degli allenamenti. (visto l’incombenza dell’anno olimpico).
Dariya Derkach compirà a marzo 19 anni e da oltre dieci vive a Pagani (Salerno). Il suo 6,55 nel salto in lungo così come il 13,56 che vanta nel triplo l’hanno catapultata, nel 2011, nei primissimi posti del ranking mondiale Under 20 senza contare che la ragazza è stata capace di saltare 1,75 nell’alto, di correre in 100h in 13”83 ed i 200m in 24”68 quando di anni ne aveva solo 17 e si dedicava alle Prove Multiple! Ma torniamo alla nostra storia.
Operata in artroscopia al San Matteo di Pavia da un grande luminare come il Prof Benazzo, la palla è passata in mano al fisioterapista di fiducia di Dariya e della sua famiglia, Vincenzo Bifulco che, in accordo con il chirurgo, ha sviluppato con la ragazza un programma completo di riabilitazione motoria (macchinari fisioterapici, attività di palestra ed in piscina etc) durato oltre quattro settimane presso il Diver’s Drive Fitness Club di Pagani (SA). L’obiettivo era quello di consentire alla ragazza di riprendere gli allenamenti specifici il più presto possibile mantenendo, se non rafforzando, la condizione fisica generale. Detto fatto. Quattro settimane intensissime con un numero impressionante di ore giornaliere passate nella struttura; un lavoro duro e meticoloso. In questi giorni Dariya è tornata ad allenarsi con in testa quei “10 centimetri 10” di miglioramento da ottenere nel salto in lungo per poter staccare un biglietto per Londra indossando la “fortissimamente voluta” maglia azzurra dei suoi sogni, cosa possibile ora che è maturato il tempo per ottenere la cittadinanza italiana. “Quando sono le Indoor?” è la sua domanda del momento “Dariya, toglitelo dalla testa!” la perentoria risposta di tutti noi all’unisono, papà Serhey incluso. Poi si capisce però che la bimba bionda scherzava, ci irrideva forte della consapevolezza di essere di nuovo in pista per provarci. Sarà pure così, ma che capoccia questa ragazza….
Questa storia l’abbiamo voluta raccontare sia per ringraziare Vincenzo ma anche, nell’occasione, per estendere il nostro grazie a tutti quei Dottori, Chirurghi, Fisioterapisti ed Osteopati che hanno, negli anni passati ma anche recentemente, lavorato duro per restituire all’Atletica leggera italiana (parliamo delle nostre, ovviamente) talenti come Veronica Borsi, Tiziana Rocco, Flavia Battaglia, Elena Scarpellini, Camille Marchese, la giovanissima Sonia Malavisi e tanti altri ancora. Un lavoro fantastico il loro ed un plauso da tutti noi.
Dariya Derkach results