DOMENICA DEBUTTO UFFICIALE PER MARTELLO, GRANGE, MEUTI E PIANGERELLI. PROSEGUONO I CROSS
Nel prossimo weekend tutta l’atletica italiana sarà in moto. Si avvicinano infatti i Campionati Italiani Indoor e quelli di Cross; di conseguenza anche i big scenderanno in campo per mettere a fuoco la preparazione. Occhio quindi ai risultati di questo inizio di febbraio perché potrebbero arrivare piacevoli sorprese in chiave azzurra e, perché no, anche per i nostri colori.
Nel Lazio si terranno due gare di Cross, una a Formello e l’altra a Latina ((Regionali). Le nostre ragazze saranno a Latina mentre le gemelline Marchese si divideranno per onorare entrambe le manifestazioni.
Quanto ai lanci lunghi ed alle Indoor, mentre al nord torna a gareggiare quella "impareggiabile Giulia" che di cognome fa Martello, pluri-campionessa d’Italia nel disco e da anni punto di forza insostituibile della squadra scudettata e detto che sabato di certo ad Ancona una Elena Scarpellini (Aeronautica) rinfrancata dal successo di ieri a Vienna (4,33) cercherà di migliorare il suo personale indoor, non ci resta che parlare degli altri debutti eccellenti che, al momento di scrivere, ci sono stati confermati. Donata Piangerelli proverà la sua gara, i 400m, e la convinzione di tutti è –visto il buon test fatto sette giorni prima sui 500m- che quest’anno la ragazza marchigiana ci regalerà grandi emozioni. Debutto italiano anche per Elena Meuti che tenterà sulla magica pedana del Palasport di ritrovare le giuste sensazioni degli anni migliori. Elena ha un personale di 1,92 ottenuto proprio agli Europei e questo è l’anno di un altro Europeo, quello di Barcellona. Chissà!
Ad Ancona saranno in gara tante altre nostre atlete ma da segnalare è il debutto con la nostra maglia di Cristina Grange, mezzofondista piemontese emergente di gran qualità allenata da Alessandro Nocera. Ad Ancona, lei che è un’ottocentista, si cimenterà sui 400m gara nella quale è in grado comunque di ben figurare vantando un personale indoor sotto i 56”
Cristina, vale la pena dirlo subito, ha una storia atletica particolare, tutta da raccontare. Come tante, l’atletica l’ha conosciuta grazie alla scuola quando aveva 13 anni. Si è appassionata subito e vivendo la cosa come un gioco, un divertimento, ha cominciato a frequentare i campi gareggiando su distanze diverse tra loro quali il mezzofondo veloce ed i 5000.
Finito il liceo scientifico ad Ivrea, ha frequentato l’università a Torino, seguendo il corso di Biotecnologie e scegliendo come indirizzo “biotecnologie mediche”, settore di cui si occupa attualmente essendo una ricercatrice.
A Torino, dopo qualche stagione passata ad allenarsi da sola con i programmi del suo coach di sempre, (MarioTradardi- Atletica Canavesana) per un caso quasi fortuito conobbe Alessandro Nocera e cominciò, con la “benedizione” di Mario, ad allenarsi con lui
D- Ciao Cristina, ma quando hai cominciato a fare sul serio? Sul serio da sempre ma a puntare su obiettivi significativi ed ambiziosi solo dal 2003 quando a Torino ho iniziato ad allenarmi con Nocera che poteva seguirmi sul campo. Ricordo che avevo un personale di 2’11”44 sugli 800m ma che praticamente non facevo mai i 400m, specialità che mi diverte molto ed in cui provo ultimamente a cimentarmi anche perché con Alessandro è obbligatorio farlo ovviamente!
D- Va bene ma da quanto racconti hai cominciato ad allenarti seriamente e con metodo, da “vecchierella”, a 24 anni! Eri già Senior, un percorso anomalo il tuo. Vero ma dopo il primo anno di assestamento, anno in cui non sono riuscita a migliorare, il percorso di crescita atletica è andato avanti senza intoppi; con Alessandro mi trovo molto bene, mi piace la sua metodologia di allenamento che nel tempo ha prodotto ottimi frutti come era già accaduto d’altronde per campioni ben più acclamati come Graglia e Cerutti. Con lui sono progressivamente migliorata sotto tanti aspetti e fra questi determinanti la tecnica di corsa e la velocità di base, aree in cui ero molto carente.
D- Ma come fai con il lavoro, come ti sei organizzata? Nel tempo ci sono riuscita abbastanza bene grazie alla disponibilità del mio allenatore e alla comprensione e simpatia per lo sport dei miei capi. Sono stata fortunata! La cosa poi ha preso il giusto verso e raggiunto un equilibrio ideale al punto tale che ha influito positivamente sui miei risultati sia lavorativi che atletici; io lavoro presso l’Università in un laboratorio di ricerca che si occupa di problemi legati al rene e ho un orario flessibile che mi permette di allenarmi bene.
D- In termini di risultati sei “esplosa” con quel 2’04”89 che ti ha visto chiudere l’anno passato al sesto posto nel ranking nazionale. Sei convinta di poterti ripetere? Non è che poi ti innamori e.. Tranquillo! Per quanto riguarda la mia vita sentimentale convivo con un compagno di università, appassionato anche lui di atletica ma che ha l’hobby dell’arrampicata sportiva. Lo sport è nel DNA di entrambi; siamo blindati! Quanto ai risultati basta dirti che se non miglioro Alessandro mi molla….Tira tu le conclusioni! Una ultima cosa poi fammela dire: grazie Mario (Tridardi ndr) e grazie Atletica Canavesana per avermi regalato il sogno di gareggiare con una squadra mitica come la SAI!