DOPO VIZZONI IN FINALE ECCO IL BRONZO DI DONATO! L’ATLETICA OVER 36 VA FORTE E SPERIAMO CI APRA LA MENTE…

Grazie Nicola Vizzoni per la tua splendida finale Olimpica da trentanovenne e grazie immenso Fabrizio Donato per questa strameritata medaglia di bronzo arrivata ieri sera con salti mozzafiato che a 36 anni completa una carriera sportiva incredibile, medaglia poi che ha il merito di farci dimenticare, per qualche  ora o giorno, il coma profondo del nostro sport in cui ci hanno trascinato la finta Atletica di un baro pentito ed il vomito dialettico dei tanti buonisti incoscienti che sulla rete hanno scritto di tutto e di più della serie  “condanniamolo ma poi Santo subito, poverino!”

C’è infatti un’Italia degli sportivi “Giano bifronte”, del tipo “radical-schic” che manda la nostra atletica (che di problemi ne ha già un numero infinito di suo), in ribaltamento continuo, capace di sospettare di tutti e di tutto e di distruggere cinicamente con discorsi da bar, blog demenziali e senza prova alcuna la credibilità di Atleti fino a prova contraria onesti e sani e che al contempo però quando il caso è reale, più e prima  della condanna esemplare si pone il problema del futuro di Alex Schwazer dimenticando che ha 28 anni e non 18, che dalla vita sportiva ha avuto tutto in piena coscienza e non controvoglia.

C’è però,  grazie a Dio, un’altra Italia che di certo combatterà il doping in eterno e con tutti i mezzi, che non soffia malignità su alcuno, non fa figli e figliastri e che quando un  baro viene preso col sorcio in bocca si preoccupa in primis che sia garantita una condanna esemplare. Il resto verrà, se verrà, dopo.

Ebbene amici l’Italia dei grandi vecchi (Valeria Straneo ed Antonietta Di Martino incluse), seguita regolarmente a salvarci la faccia e darci tempo di far pulizia da una parte e dall’altra far crescere i giovani in un habitat più sano e credibile. I loro risultati, la loro storia sportiva indicano con chiarezza la direzione etica e morale verso cui deve virare l’intera Atletica Italiana senza tentennamenti. La medaglia di Fabrizio è giunta come un dono del Signore a chi ama questo sport e ci fa respirare. Approfittiamone per far pace con il cervello!

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