La parola d’ordine era soltanto una: crederci. E le ragazze l’hanno fatto. Ci hanno creduto sempre, nonostante tutte le difficoltà della vigilia, le incertezze, e le speranze vanificate da una serie troppo lunga di infortuni. Eppure fino alle ultime gare eravamo in gioco, le ragazze ci hanno provato fino alla fine, sfoderando prestazioni eccellenti, molto spesso al di sopra delle aspettative. Per questo motivo torniamo da Jesolo con la consapevolezza di avere un gruppo fantastico, una vera Squadra, che nonostante le differenze di età e di esperienze individuali, ogni anno è capace di compattarsi e di perseguire lo stesso obiettivo con la forza e l’unione di chi si conosce da sempre.
“Per me è come se avessimo vinto”: queste le parole di Mauro Berardi. Lui che per 13 anni ha portato questo Club alla vittoria, e vorrà continuare a farlo. Perché questa sconfitta, per come è maturata, non può essere considerata una delusione. 98 punti, contro i 105 della Bracco. Significa un punteggio maggiore di quello con cui abbiamo vinto lo scorso anno. Difficilmente avremmo potuto fare meglio nella situazione in cui eravamo. I nostri complimenti vanno alla Bracco Atletica, che quest’anno ha saputo costruire una squadra completa e molto competitiva, andando a vincere con pieno merito.
Ora passiamo a parlare delle vere artefici di tutto ciò che abbiamo detto finora, le nostre fantastiche ragazze. Le vittorie individuali sono state quattro, più di ogni altra squadra, e sono venute da alcune delle colonne portanti di questo gruppo. Giulia Pennella, nell’ottima forma che ha dimostrato recentemente, non ha avuto difficoltà a conquistare gli 8 punti, correndo i suoi 100hs in 13”49, col solito muro di vento in faccia che ha contraddistinto per due giorni il rettilineo dello stadio Picchi. Un’altra veterana che ha chiuso la pratica già al primo lancio è Julaika Nicoletti, che si è aggiudicata la gara del peso con 15,84. Stesso discorso per Sonia Malavisi, in una gara condizionata da un vento laterale fortissimo, alla quale sono bastati due salti per vincere. La quarta vittoria era arrivata quasi al termine della prima giornata, quando una strepitosa 4×100, formata da Elisabetta De Andreis, Flavia Nasella, Giulia Pennella e Ilenia Draisci, ha chiuso al primo posto con il tempo di 46”41.
Ma la fine della prima giornata è stata il teatro di una delle gare più esaltanti per i nostri colori, i 5000 metri di marcia. Dove Eleonora Dominici e Diana Cacciotti, al termine di una gara interpretata egregiamente, sono giunte rispettivamente al secondo ed al terzo posto (entrambe con il primato personale demolito: 22’46”46 e 22’52”25), regalandoci ben 13 punti, che ci hanno permesso di chiudere la prima giornata al primo posto pari merito, consentendoci di credere ancora in quel sogno.
Un’altra ragazza che si è comportata in modo superlativo è stata Sara Carnicelli, capace sabato di giungere al secondo posto nei 3000 siepi con 10’34”34, ed il giorno dopo di correre un ottimo 5000 in 17’20”53, chiudendo al quinto posto.
Con l’assenza forzata di Capitan Laura Bordignon (che però è stata con noi entrambi i giorni a tifare!) la “fascia” di Capitana è passata ad Ilenia Draisci, che si è comportata benissimo portando il testimone al traguardo per prima nella 4×100, ed ottenendo un importante terzo posto nei 100 metri e la settima piazza nei 200. Terzo posto conquistato anche da Flavia Nasella nel lungo. Sappiamo che Flavia riesce sempre ad esaltarsi nelle occasioni che contano, e questo 6,09 ottenuto all’ultimo salto, stessa identica misura ottenuta l’anno scorso a Milano, lo dimostra!
Un altro risultato importantissimo l’ha ottenuto Elena Sorrentino nel giavellotto, perché non è da tutti migliorare il proprio primato di oltre un metro a fine settembre, dopo una stagione molto lunga ed impegnativa. Ma Elena ce l’ha fatta, proprio all’ultimo lancio, andando a sfiorare il muro dei 50 metri, con un lancio da 49,98. Nella stessa gara ottavo posto per Giada D’Alessandro con la buona misura di 44,60.
Un altro terzo posto è stato quello di Jennifer Rockwell nei 400hs. Jennifer ha corso in 1’00”43, giungendo a soli 8 millesimi dal secondo, e poi ha dato un contributo importante alla 4×400. Noi ci sentiamo solo di ringraziare Jennifer, che nonostante le difficoltà dovute alla lingua, ha saputo interpretare al meglio lo spirito della nostra Squadra, ed era proprio lei a caricare le compagne prima della staffetta: “We can!”. Thank you Jennifer!
Un sentito ringraziamento va anche ad Elena Scarpellini, che nonostante una stagione travagliata per colpa di infortuni è venuta a dare il suo contributo, giungendo al sesto posto con 3,60, senza tralasciare l’importantissimo ruolo nell’organizzazione del tifo, e nel coinvolgimento delle più giovani! A proposito di giovani, in questo gruppo c’è una ragazza che aveva solo 4 anni quando Laura Bordignon alzava il nostro primo Titolo. Stiamo parlando di Elena Raluca Lacatusu. Le si chiedeva un compito non semplice, correre il suo primo 3000 siepi di sempre in un appuntamento così importante come questo. Ma Raluca non si è lasciata trovare impreparata, e con una gara corsa al massimo delle sue possibilità, ha chiuso al settimo posto.
Se dobbiamo parlare di attaccamento alla maglia, uno dei massimi esempi ce lo dà Priscilla Carlini. Priscilla era praticamente ferma da aprile, quando un brutto infortunio le aveva di fatto troncato la stagione. Ha ripreso ad allenarsi solo in estate, proprio con l’obiettivo di fare bene a Jesolo e dare un contributo alla squadra, priva di un elemento fondamentale come Dariya Derkach. E ora possiamo dire che ci è riuscita, perché l’11,90 con cui ha chiuso la sua gara di triplo al sesto posto andava oltre le più rosee previsioni e conferma ancora una volta il grande carattere di questa ragazza.
Restando ai salti, buono il settimo posto di Allegra Patterlini nel salto in alto, con la misura di 1,70. Chi è rimasta molto delusa per non essersi espressa come avrebbe voluto è Alessia Baldi, che ha chiuso i 400 metri al decimo posto. Alessia è una ragazza di una sensibilità e un’intelligenza rare, e il suo amore per questi colori è veramente fortissimo, nonostante sia solo al secondo anno con noi. E con la sua gara l’ha dimostrato. E’ stata proprio la voglia di dare il 200% che l’ha portata a cedere sul finale, ma lo spirito con cui ha corso rappresenta la vera essenza del nostro fantastico gruppo. Cercare di dare il massimo, sempre. Che è anche il vero significato dello sport.
Alessia poi ha potuto rifarsi nella 4×400, correndo un’ottima prima frazione, insieme a Jennifer Rockwell, Chiara Sagnimeni e Flavia Nasella. Un ringraziamento va anche a Elisabetta Sisti, Vanessa Cipriani, Giovanna De Andreis, Yara Sulli e Francesca Assogna, quest’ultima atleta-tecnico!
Siamo in chiusura, il racconto è terminato. Però vorrei parlare di qualcosa, di un’emozione, che probabilmente non sarà facile descrivere per chi non era presente se non ha vissuto intensamente la storia di questa Società.
Tribuna principale, 4×400 in pista, la Squadra interamente riunita per fare il tifo alle loro compagne. Ormai ovviamente la situazione era chiara, lo Scudetto assegnato, si aspettava solo l’arrivo della staffetta. Nel momento del traguardo, tra di noi è partito spontaneamente un applauso. Sorrisi sui volti, serenità, e questo lungo, profondo applauso. Perché la storia fino a quel momento era in divenire, non era ancora stata scritta. Invece, in quel momento, questi lunghi 13 anni sono stati fissati in calce nella storia dello sport italiano. E le nostre mani stavano applaudendo la Storia. Anzi, una Storia che diventa Leggenda.
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