PARLA VERONICA BORSI ! COSE CHE SI SANNO ED ALTRE CHE…

borsi in azzurroCi sono delle storie, anche in Atletica, che vale la pena raccontare perché di certo interessano gli appassionati (e non solo) sia per lo spessore sportivo del personaggio ma ancor di più per il vissuto, per tutto quello cioè che poco si conosce di certi campioni. Della serie “dimmi come eri e ti dirò…che farai!”

Noi vi proporremo, da oggi a metà gennaio,  cinque storie particolari, cinque interviste a personaggi già famosi o comunque ad alta  probabilità di successo nei prossimi mesi. Cinque storie di “bimbe” che di certo tali non sono più da un pezzo ma che per noi, che le abbiamo “sportivamente” cresciute assieme ai rispettivi tecnici ed alle famiglie, tali rimangono; insomma veri e propri “piezz’o core!”

L’intervista che vi proponiamo oggi è con Veronica Borsi, atleta delle  Fiamme Gialle che quest’anno ha operato quel salto di qualità che ben sapevamo essere nelle sue corde e che finalmente si è concretizzato. Veronica ha 26 anni ed è capolista italiana all time sia sui 60h indoor (7”94, Goteborg 1/3/2013) sia sui 100h con il suo Primato Italiano di 12”76 (Orvieto, 2/6/2013). La braccianese ha conquistato agli Europei Indoor di Goteborg la medaglia di bronzo poi tramutatasi in argento per via della squalifica della turca Nevin Yanit: era ora!

Purtroppo un infortunio che da giugno in poi si è trascinato nel tempo le ha impedito di esprimersi ai suoi livelli ai Mondiali di Mosca in agosto; un vero peccato.

Veronica ha chiuso così la stagione agonistica con la 4^ prestazione europea Outdoor e la 3^ Indoor. A livello mondiale è al 17° posto: scusate se è poco!

veronica bambinaSe andate sulla sua scheda su Fidal .it troverete diverse inesattezze ed allora un sommario della sua storia ve la facciamo noi. Allenata dal padre Adelmo, la ragazza era già un grande talento da giovanissima (5^ ai Mondiali Allieve nel 2003) ed è da Junior che ha iniziato a gareggiare con la nostra maglia. Proprio nel 2005, debuttò così a Lagos (Portogallo) in Coppa Campioni  per sostituire l’allora n° 1 degli ostacoli in Italia, l’infortunata Margaret Macchiut.  Ebbene,  per nulla spaventata dalla presenza delle più forti atlete in circolazione, si piazzò 3^ sui 100h correndoli in 13”36 seppur ventoso. Grinta e sfacciata personalità erano già nel suo DNA. Insomma una predestinata!

Poi però, proprio nell’ottobre 2005, in occasione di una gara di salto in lungo durante un Campionato di Società  Veronica rimase vittima di un infortunio gravissimo: rottura di un tendine di Achille. Un incidente che avrebbe cancellato dalla vita agonistica la ragazza se lei non si fosse chiamata Veronica Borsi, il Professore che l’ha operata Attilio Rota, il papà Adelmo, il suo Club FonSai Atletica e se le Fiamme Gialle non avessero creduto ciecamente in lei grazie alla intuizione dell’allora Capitano Gabriele Di Paolo,  oggi T.Colonnello.

Insomma una storia a lieto fine che ha ritrovato un suo percorso di successo pieno  quando poi, come un uragano,  è entrato nella sua vita sportiva, non certo per caso,  Vincenzo De Luca, il Tecnico che  cambiandone abitudini, metodi di preparazione e mentalità  l’ha portata ad essere la numero uno in Italia, fra le prime in Europa. Anche in questa fase noi c’eravamo, presenti come si fa con una figlia che seppur maritata (FFGG) era pur sempre una figlia! Ed ora facciamo parlare Veronica!

 

  1. 1.      Cara Veronica, Iniziamo dalla notizia più importante. Dimenticati i problemi fisici, come vanno ora gli allenamenti?

Caro mio, dimenticati i guai estivi, gli allenamenti procedono, bene! Certo ho ricominciato con qualche difficoltà ma mi sto riprendendo, ormai sono abituata a recuperare dai periodi di stop (!) e soprattutto ho una voglia di riscattarmi dalla figuraccia di Mosca che mi manda a mille!

  1. 2.      Quali sono i tuoi obiettivi personali per la prossima stagione?

Veronica e la TalayIo, sinceramente, aspiro a migliorare i miei personali, tanto per cambiare! In realtà non so se potrò farlo sulla distanza indoor, potrebbero esserci delle priorità diverse…

  1. 3.      Nella tua disciplina, gli ostacoli alti, c’è stata una falcidia dovuta al doping……

Ma era ora! Diciamo che qualcuna che è stata “pescata” (ndr: Yanit) era piuttosto evidente! Ho visto strani “integratori” viola girare per riscaldamenti (tipo a Goteborg prima della finale e parlo della nota atleta!)

  1. 4.      Che vuol dire per te allenarsi con Vincenzo De Luca?

Per me è un grande onore e fonte di stimolo. Chi lo conosce sa perché.  Si tratta di un allenatore fortemente competente che pretende sempre, per definizione, il massimo dai suoi atleti. Lui ti aiuta anche ad esplorare le tue ambizioni, a dargli corpo al punto da spingerti a pensare di poter realizzare cose che prima di conoscerlo sarebbero state sogni o follie; è estremamente motivante! Inoltre, se mi guardo attorno e per quello che conosco, è l’unico allenatore in Italia a praticare una metodologia che mi calza a pennello per piacevolezza, carattere e funzionalità. Certo, è “tosto tosto!”, consapevole delle sue capacità ma per me, insostituibile!

  1. 5.      Fatto 100 il top tecnico/fisico a cui puoi aspirare, a che punto del percorso di crescita ritieni di essere?

Domanda difficile! Fino allo scorso anno credevo che ciò che ho raggiunto in questo 2013 fosse il 100, almeno cronometricamente. Ora mi rendo conto che ho ancora cose da poter fare quindi penso di essere ad un 80-85% del mio potenziale. Staremo a vedere!

  1. 6.      Il tuo problema maggiore oggi qual è?

Il problema di sempre! La mia “fragilità” fisica. Il fatto è  che sono fortunata se ho interruzioni brevi!  Su questo punto stiamo lavorando molto per cambiare le cose. Sotto l’aspetto della “tecnica” poi c’è ancora molto da fare, non è ancora pulita e soprattutto non è consolidata…

  1. 7.      Il tuo punto forte?

Sicuramente la rapidità! Un mio marchio di fabbrica.

  1. 8.      Per anni poche gare e solo ostacoli. Ora gare in piano, ostacoli a gogò ed un’attività spesso frenetica, Diamond League inclusa. Non è stato troppo?

Ahah ad essere sincera si! Più che altro perché sono cose arrivate tutte insieme e non in modo graduale! E’ stato difficile trovare il bandolo della matassa e probabilmente l’ho recuperato, per certi versi, solo a stagione finita. Diciamo che sono andata in tilt, mi sono accorta che per reggere l’attività internazionale a certi livelli c’è bisogno di tanto, sia sul piano fisico (magari sapendo anche accettare di doversi fermare qualche giorno invece di continuare a spingere a tutti i costi facendo poi danno..) che su quello mentale. Ho capito che serve una vita anche più rigorosa di quella che conduco perché il mese di giugno mi ha sfinita! Non è affatto facile in due settimane correre Meeting Diamond, o comunque di livello, perché inevitabilmente sono richieste prestazioni da sub 13”00. Sono andata un po’ in affanno!! Tutta esperienza (incrociando le dita!) per il futuro!

  1. 9.      Ad Orvieto, il 2 giugno,  hai stabilito il Primato Italiano sui 100h (12”76) un’ora dopo aver corso i 100m in 11”70, una cosa impensabile solo 2 anni fa…

primatoMa veramente impensabile anche solo fino a due minuti prima!! Non mi sentivo fresca dopo il 100 tantomeno da pensare di poter correre 12”76!!! Però si, diciamo che in passato avevo difficoltà a correre la velocità. Sicuramente perché meccanicamente non sapevo correre e poi, in parte, penso incidesse anche il mio infortunio al tendine che, fino al lavoro di recupero fatto con Vincenzo, mi dava uno squilibrio fra gli arti notevole. Il fatto di aver riportato la gamba sinistra a valori accettabili ha aiutato a diminuire gli infortuni muscolari, a poter correre i piani, a sopportare i volumi di allenamento per essere capace di reggere i turni (quindi anche un 100 e un 100 hs con un’ora di distanza!) e ovviamente la prestazione J

  1. 10.  Parliamo allora delle tue origini sportive. A che età e come sei capitata a fare Atletica?

veronica bambina 3Ho cominciato a 7 anni (settembre ’94) al campo comunale di Bracciano con l’Atletica Sabatina! Perché? Semplice! Il settembre precedente, causa un cartone animato, avevo voluto fare ginnastica artistica a tutti i costi nonostante non fossi, palesemente, portata! L’insegnante di ginnastica a circa metà anno, disse ai miei genitori che avevo delle qualità per fare Atletica. Così i miei vennero a casa e mi dissero se per caso avevo voglia di provare! A casa mia l’atletica è sempre esistita, perché i miei amavano tutti gli sport, così sapevo di cosa si parlava! Ero innamorata perdutamente di Bubka e quell’estate guardai con più attenzione questo mondo… Rimasi effettivamente affascinata e così sperando di diventare un po’ come Fiona May (!) accettai di provare questo sport. Non l’ho più lasciato.

  1. 11.  Con quali discipline hai iniziato?

Da bambina ho fatto di tutto! Dalle campestri, alle corse su strada, ai lanci, alla marcia, ai salti e ovviamente alla velocità! Di certo nelle gare lunghe soffrivo visibilmente! Ho filmati di pianti durante le gare e ricordi di “Non ce la faccio” ogni volta che passavo davanti a mio padre ahah! La marcia poi è stata un’esperienza traumatizzante lo devo ammettere: che fatica! I lanci direi che proprio non erano per me e così abbastanza presto mi sono spostata su salti e corse veloci J

  1. 12.  Sei stata una “enfant prodige” spesso nevrotica nel dopo gara quando le cose non andavano bene. Già da Allieva ti mascheravi dietro occhialoni neri tipo Superwomen. Ora sei l’immagine della “solarità” assoluta, della dolcezza  impersonificata.  Cribbio che mutamento!

Ahah si è vero! Da bambina, ma anche fino a poco tempo fa, mi innervosivo da morire se non venivano fuori i tempi e le misure che volevo! Come è noto sono volate scarpe o pezzi di siepe dopo le mie gare e chiedo scusa! Diciamo che ero un po’ troppo agonista e non ci stavo a sbagliare. Questo, sommato al mio essere abbastanza nevrotica, produceva un effetto bomba! Più che mutata, io penso di essere semplicemente cresciuta e di aver imparato a convogliare il mio agonismo e la mia voglia di andare forte nella direzione giusta! Per quanto riguarda la dolcezza e la solarità, che mi vedo attribuita in questa domanda, penso sia il risultato della vita che ho vissuto e che sto continuando a vivere J

  1. 13.  Ti ricordi la prima gara?

Mmmm sinceramente tra quelle che ho fatto su strada da bimba i ricordi sono confusi quindi non so dire quale sia avvenuta prima! Però di certo ricordo la prima gara vera in pista a Casal del Marmo indoor Campionati Provinciali esordienti! Mi ricordo il discorso di mio papà, lo smarrimento dell’entrare in un palazzetto indoor in mezza a tanta gente sconosciuta, bambini che non avevo mai visto, mi sembrava tutto così grande e io così piccola e fuori luogo! Non avrei mai pensato che quel mondo sarebbe diventato tutta la mia vita!!

  1. 14.  I tuoi genitori hanno segnato tutto il tuo percorso sportivo e non solo. Sei figlia unica e per te la famiglia è da sempre il centro dell’universo dei tuoi valori….

Veronica e famigliaSi è vero, i miei genitori sono stati fondamentali in tutto il mio percorso. Hanno iniziato portandomi al campo quel giorno, poi mio padre ha studiato per fare l’allenatore e mi ha allenata anni e anni, seguendomi in tutte le tappe della mia carriera. Ci sono stati sempre, quando piangevo perché ero andata male, quando festeggiavo perché le cose erano andate bene. Ci sono stati quando mi sono fatta male, quando mi dovevano assistere in ogni cosa anche la più stupida perché non potevo muovermi, quando volevo smettere perché non riuscivo più a fare ciò che facevo prima. Ci sono stati quando ho ricominciato a sperare e a lottare. Mi hanno portata ovunque per l’Italia tra gare e visite mediche, sono venuti all’estero. Insomma hanno sudato con me! Ora tante cose stanno cambiando ma ciò che mi hanno insegnato in questi 19 anni di vita atletica non lo dimenticherò mai e spero un giorno di essere capace di insegnare altrettanto ai miei figli se avrò la fortuna di averne.

  1. 15.  Hai la fortuna di avere anche un’altra famiglia, le Fiamme Gialle. Ti hanno arruolato sulla fiducia quando eri ancora infortunata, ti hanno aspettato per anni e poi…..

E poi finalmente sono riuscita a dargli qualche piccola gioia! Certo per ripagarli in realtà ne ho ancora di cose da fare! Non era facile credere in me con un tendine appena ricucito, non era facile aspettare continuando a darmi fiducia anche di fronte a cose terribili! Non so come sono riusciti a darmi tutto ciò, ho sempre trovato un punto fermo e una mano pronta a ritirami su ogni volta che cadevo. Quante lacrime che ho versato ripetendomi che non meritavo quella scritta così prestigiosa e ambita. Non potrò mai ringraziarli abbastanza…

  1. 16.  In verità, se parliamo di famiglie sportive tu addirittura ne hai due….

tifoEh già!! Ciò che hanno fatto loro, lo avete fatto prima  voi!  Non dimentico il calore, l’aiuto, le parole… Abbiamo condiviso tanto, dalle gioie alle lacrime. Siete la mia casa e tutt’ora so che, sia umanamente che sportivamente parlando, per qualsiasi cosa, ho persone che mi accolgono a braccia aperte. Tutto questo per me significa moltissimo… J

  1. 17.  A Rieti, a fine settembre non hai potuto gareggiare ma hai partecipato alla conquista del 12° Scudetto con un’apprensione ed una partecipazione da Capo Ultràs! Voi infortunate eravate tutte li! Che orgoglio per noi e che carica!

Mamma mia, non me lo ricordare, che sudata! Ma quest’anno, per tanti motivi “dovevamo” vincere ancora: era un must! Non ho mai faticato tanto in vita mia, sarei scesa in pista ogni tre minuti! Mai più in tribuna giuro! Noi “infortunate” stavamo tutte lì a menar la danza con la squadra che è stata pazzesca! Che goduria…

  1. 18.  E’ il momento del gossip: come va l’amore?

Se parli del mio amore per gli ostacoli (ahahah!) nessun problema! Per il resto sono  serenamente single!  Lo sai, non ho mai cercato né agognato l’arrivo di qualcuno nella mia vita! E non perché non sia nei miei piani, anzi! Semplicemente perché ho sempre ritenuto l’Atletica una parentesi di vita a scadenza, cioè non può essere per sempre! Quindi merita la massima attenzione per quel lasso di tempo in cui può restituirti tutta la passione e la dedizione versata! Quando è successo, che qualcuno è entrato nella mia vita, è stato qualcosa che mi è capitato tra capo e collo (avrei potuto dire “piovuto dal cielo” ma visto il soggetto direi che non merita tanta poesia..) e, viste le difficoltà che ho passato, ora che sono serena direi che non mi metto a cercare freneticamente qualcuno da avere accanto! Se arriverà qualcosa di speciale ben venga, non ho preclusioni anzi! Penso che certi rapporti possano portare tante cose buone ma, ora più che mai, mi rendo conto di aver bisogno di stabilità. In pratica con l’attività che ho fatto quest’anno, che spero di poter fare anche il prossimo anno, non mi posso permettere dispersioni inutili di energie! Poi sarà quel che sarà J

  1. 19.  Ora una domanda imbarazzante; rispondi con la massima onestà: chi è più forte tra te e Marzia Caravelli? Sai com’è, la concorrenza è l’anima del commercio!

Ahahah ma che domanda mi fai? Se stiamo ai numeri, il 2013 è stato sul piano (60 e 100m) a vantaggio di Marzia ma sia sui 60 hs  che sui 100 hs a mio favore! Scontri diretti indoor nessuno mentre outdoor sono stati  3 ed è finita 2 a 1 per me… A sensazione direi che più o meno siamo lì! Continuate a seguirci nel 2014 perché come dire “to be continued” 😉

 

Bene Veronica, abbiamo finito. Un consiglio però a te e Marzia lo voglio dare: occhio a Micol (Cattaneo) perché anche lei è tornata (eccome !) a grandi livelli e fra i due litiganti ….! Per non parlare poi di Giulia (Pennella), altro “Pezz’o core!”. Comunque nel 2014 sparaci questo 12” 60 e non se ne parla più!

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