MODELLO ORGANIZZATIVO E DI CONTROLLO DELL’ATTIVITÀ SPORTIVA PRINCIPI FONDAMENTALI PER LA PREVENZIONE E IL CONTRASTO DEI FENOMENI DI ABUSO, VIOLENZA E DISCRIMINAZIONE

DISPOSIZIONI GENERALI

Il presente modello organizzativo e di controllo dell’attività sportiva è redatto dalla ASD ACSI ITALIA ATLETICA , di seguito Associazione – come previsto D.Lgs. 36 del 28/02/2021 e D.Lgs. 39 del 28/02/2021, utilizzando le linee guida pubblicate dalla Federazione Italiana di Atletica Leggera -FIDAL-  e dall’Ente di Promozione Sportiva ACSI a cui aderisce.

Con il seguente documento si adottano le misure per le politiche di Safeguarding per prevenire ogni forma di violenza e discriminazione. Il presente documento ha validità quadriennale. Sarà aggiornato ogni qual volta necessario al fine di recepire le eventuali modifiche e integrazioni, nonché le disposizioni e le raccomandazioni emanate dal CONI,  dalla FIDAL e dall’ACSI. Il presente modello integra i regolamenti, per la tutela dei tesserati dagli abusi e dalle condotte discriminatorie della Federazione e dell’Ente a cui l’Associazione aderisce. Il modello tiene conto delle caratteristiche dell’Associazione e delle persone tesserate e si applica a chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività dell’Associazione. L’associazione ha per oggetto l’esercizio delle attività della disciplina dell’Atletica Leggera ( pista-indoor-strada-cross). L’attività è svolta principalmente all’aperto con un gruppo di atleti sia minorenni che maggiorenni.

 

DIRITTI E DOVERI

  • Diritto fondamentale dei tesserati è quello di essere trattati con rispetto e dignità, nonché di essere tutelati da ogni forma di abuso, molestia, violenza di genere e ogni altra condizione di discriminazione, prevista dal decreto legislativo 11 aprile 2006, n. 198, indipendentemente da etnia, convinzioni personali, disabilità, età, identità di genere, orientamento sessuale, lingua, opinione politica, religione, condizione patrimoniale, di nascita, fisica, intellettiva, relazionale o sportiva. Il diritto alla salute e al benessere psico-fisico dei tesserati costituisce un valore assolutamente prevalente anche rispetto al risultato sportivo. Chiunque partecipi con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva è tenuto a rispettare i predetti diritti dei tesserati.
  • L’ Associazione previene e contrasta ogni forma di abuso, violenza o discriminazione nei confronti dei tesserati, in particolare se minori. A tal fine, informa i tesserati dei rispettivi diritti, favorisce la diffusione delle politiche di safeguarding della FIDAL a cui è affiliata e adotta misure e procedure per assicurare l’efficacia di tali politiche, anche mediante la formazione di lavoratori, collaboratori e volontari che, a qualsiasi titolo e ruolo, sono coinvolti nell’attività sportiva e sono a contatto con gli atleti.
  • Pertanto i tesserati , i tecnici, e i soci dell’Associazione sono tenuti a conoscere il presente modello e si conformano alle disposizioni di cui al d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021, al d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021 nonché alle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI in materia e adottano ogni necessaria misura per favorire il pieno sviluppo fisico, emotivo, intellettuale e sociale dell’atleta, la sua effettiva partecipazione all’attività sportiva nonché la piena consapevolezza di tutti i tesserati in ordine a propri diritti, doveri, obblighi, responsabilità e tutele.

 

AMBITO DI APPLICAZIONE

I soggetti tenuti al rispetto del presente documento sono:

  1. a) tutti i tesserati dell’ Associazione;
  2. b) tutti coloro che intrattengono rapporti di lavoro o volontariato con l’Associazione;
  3. c) tutti coloro che, a qualsiasi titolo, intrattengono rapporti con l’Associazione.

 

OBIETTIVI E NORME FONDAMENTALI

L’ Associazione persegue i seguenti obiettivi :

  • la promozione dei diritti di cui al precedente Diritti e Doveri
  • la promozione di una cultura e di un ambiente inclusivi che assicurino la dignità e il rispetto dei diritti
  • di tutti i tesserati, in particolare minori, e garantiscano l’uguaglianza e l’equità, nonché valorizzino le diversità;
  • la consapevolezza dei tesserati in ordine ai propri diritti doveri, obblighi, responsabilità e tutele;
  • l’individuazione e l’attuazione da parte dell’ Associazione di adeguate misure, procedure e politiche
  • di safeguarding, anche in conformità con le raccomandazioni del Responsabile Federale delle Politiche di Safeguarding, che riducano i rischi di condotte lesive dei diritti, specie nei confronti di tesserati minori;
  • la gestione tempestiva, efficace e riservata delle segnalazioni di fenomeni di abuso, violenza e
  • discriminazione e tutela dei segnalanti;
  • l’informazione dei tesserati, anche minori, sulle misure e procedure di prevenzione e contrasto ai fenomeni di abuso, violenza e discriminazione e, in particolar modo, sulle procedure per la segnalazione degli stessi;
  • la partecipazione dell’Associazione e dei tesserati alle iniziative organizzate dalla FIDAL e dall’ACSI nell’ambito delle politiche di safeguarding adottate;
  • il coinvolgimento di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva nell’attuazione delle misure, procedure e politiche di safeguarding e capaci di intervenire in anticipo per prevenire situazioni o problemi futuri • la prevenzione e il contrasto verso ogni condotta di abuso, violenza o discriminazione, comunque consumata in ogni forma anche tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, socia! network, blog, programmazione di sistemi di intelligenza artificiale e altre tecnologie informatiche.

 

COMPORTAMENTI RILEVANTI DA PREVENIRE E CONTRASTARE:

L’Associazione monitora le seguenti fattispecie di abuso, violenza e discriminazione:

  • l’abuso psicologico : qualunque atto indesiderato, tra cui la mancanza di rispetto, il confinamento, la sopraffazione, l’isolamento o qualsiasi altro trattamento che possa incidere sul senso di identità, dignità e autostima, ovvero tale da intimidire, turbare o alterare la serenità del tesserato, anche se perpetrato attraverso l’utilizzo di strumenti digitali;
  • l’abuso fisico: qualunque condotta consumata o tentata (tra cui botte, pugni, percosse, soffocamento, schiaffi, calci o lancio di oggetti), che sia in grado in senso reale o potenziale di procurare direttamente o indirettamente un danno alla salute, un trauma, lesioni fisiche o che danneggi lo sviluppo psicofisico del minore tanto da compromettergli una sana e serena crescita. Tali atti possono anche consistere nell’indurre un tesserato a svolgere (al fine di una migliore performance sportiva) un’attività fisica inappropriata come somministrare carichi di lavoro inadeguati in base all’età, genere, struttura e capacità fisica oppure forzare ad allenarsi atleti ammalati, infortunati, nonché nell’uso improprio, eccessivo, illecito o arbitrario di strumenti sportivi. In quest’ambito rientrano anche quei comportamenti che favoriscano l’uso di alcool, di sostanze comunque vietate da norme vigenti o le pratiche antidoping;
  • la molestia sessuale: qualunque atto o comportamento indesiderato e non gradito di natura sessuale, sia esso verbale, non verbale o fisico che comporti una grave noia, fastidio o disturbo. Tali atti o comportamenti possono anche consistere nell’assumere un linguaggio del corpo inappropriato, nel rivolgere osservazioni o allusioni sessualmente esplicite, nonché richieste indesiderate o non gradite aventi connotazione sessuale, ovvero telefonate, messaggi, lettere od ogni altra forma di comunicazione a contenuto sessuale, anche con effetto intimidatorio, degradante o umiliante;
  • l’abuso sessuale: qualsiasi comportamento o condotta avente connotazione sessuale, senza contatto, o con contatto e considerata non desiderata, o il cui consenso è costretto, manipolato, non dato o negato. Può consistere anche nel costringere un tesserato a porre in essere condotte sessuali inappropriate o indesiderate, o nell’osservare il tesserato in condizioni e contesti non appropriati;
  • la negligenza: il mancato intervento di un dirigente, tecnico o qualsiasi tesserato, anche in ragione dei doveri che derivano dal suo ruolo, il quale, presa conoscenza di uno degli eventi, o comportamento, o condotta, o atto di cui al presente documento, omette di intervenire causando un danno, permettendo che venga causato un danno o creando un pericolo imminente di danno. Può consistere anche nel persistente e sistematico disinteresse, ovvero trascuratezza, dei bisogni fisici e/o psicologici del tesserato;
  • l’incuria : la mancata soddisfazione delle necessita fondamentali a livello fisico, medico, educativo ed emotivo;
  • l’abuso di matrice religiosa: l’impedimento, il condizionamento o la limitazione del diritto di professare liberamente la propria fede religiosa e di esercitarne in privato o in pubblico il culto purché non si tratti di riti contrari al buon costume;
  • il bullismo, il cyberbullismo: qualsiasi comportamento offensivo e/o aggressivo che un singolo individuo o più soggetti possono mettere in atto, personalmente, attraverso i social network o altri strumenti di comunicazione, sia in maniera isolata, sia ripetutamente nel corso del tempo, ai danni di uno o più tesserati con lo scopo di esercitare un potere o un dominio sul tesserato. Possono anche consistere in comportamenti di prevaricazione e sopraffazione ripetuti e atti ad intimidire o turbare un tesserato che determinano una condizione di disagio, insicurezza, paura, esclusione o isolamento (tra cui umiliazioni, critiche riguardanti l’aspetto fisico, minacce verbali, anche in relazione alla performance sportiva, diffusione di notizie infondate, minacce di ripercussioni fisiche o di danneggiamento di oggetti posseduti dalla vittima).
  • i comportamenti discriminatori: qualsiasi comportamento finalizzato a conseguire un effetto discriminatorio basato su etnia, colore, caratteristiche fisiche, genere, status social- economico, prestazioni sportive e capacità atletiche, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale. • I comportamenti rilevanti possono verificarsi in qualsiasi forma e modalità, comprese quelle di persona e tramite modalità informatiche, sul web e attraverso messaggi, e-mail, social network e blog

 

MODELLO ORGANIZZATIVO DI GESTIONE E DI CONTROLLO

Il modello organizzativo stabilisce le modalità di prevenzione, gestione e contenimento del rischio in relazione ai fenomeni di abusi, violenze e discriminazioni, la gestione delle segnalazioni, gli obblighi informativi in materia. Il modello organizzativo stabilisce altresì funzioni, responsabilità nonché requisiti e procedure per la nomina del Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni di cui alla delibera della Giunta Nazionale del CONI del 25 luglio 2023, n. 255 e ne garantiscono la competenza, nonché l’autonomia e l’indipendenza anche rispetto all’organizzazione sociale. Il modello garantisce l’accesso di tale Responsabile, nonché del Responsabile per le politiche di safeguarding federale, alle informazioni e alle strutture sportive, anche mediante audizioni e ispezioni senza preavviso, nonché favorendo la collaborazione dei tesserati e di tutti coloro che partecipano con qualsiasi funzione o titolo all’attività sportiva.

 

PREVENZIONE E GESTIONE DEI RISCHI

  1. Il modello organizzativo stabilisce adeguate misure per l’individuazione delle specifiche aree di rischio nonché più in generale adeguati strumenti per la prevenzione e gestione dei rischi, prevedendo tra l’altro:
  2. a) l’adozione di adeguati strumenti quali un programma di allenamento e di attività sociali per il pieno sviluppo della persona-atleta con la sua effettiva partecipazione all’ attività sportiva e sociale; evitare i contatti fisici tra atleti e tecnici o dirigenti se non necessari allo svolgimento degli allenamenti; sollecitare atleti, tecnici e dirigenti all’uso di un linguaggio appropriato e comunque evitare l’uso di espressioni discriminatorie; sessiste, o di matrice razzista; richiedere ai tecnici e dirigenti di instaurare tra loro rapporti professionali evitando situazioni di imbarazzo;
  3. b) l’adozione di adeguati strumenti per l’inclusione e la valorizzazione delle diversità dei tesserati riservando ad ogni tesserato attenzione, impegno e rispetto, senza distinzioni di età, etnia, condizione sociale, opinione politica, convinzione religiosa, genere, orientamento sessuale, disabilità e altro; assicurando un ambiente ispirato a principi di uguaglianza e di tutela della libertà, della dignità e dell’inviolabilità della persona
  4. c) l’adozione di adeguati strumenti di gestione e tutela dei tesserati, soprattutto minori, da parte dei tecnici e dei soggetti preposti, nel rispetto e promozione dei relativi diritti, durante gli allenamenti, le manifestazioni sportive e ogni attività organizzata e/o anche collegata e connessa alla società: far svolgere l’attività sportiva e sociale nel rispetto dello sviluppo fisico, sportivo ed emotivo dell’allievo, tenendo in considerazione anche interessi e bisogni dello stesso.
  5. d) la predisposizione di adeguati protocolli che assicurino l’accesso ai locali durante allenamenti e sessioni prova (soprattutto di tesserati minori) a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale o ai soggetti cui è affidata la cura degli atleti ovvero a loro delegati;
  6. e) prevedere la segnalazione, da parte dei genitori o di coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, delle assenze agli allenamenti, gare o attività organizzate di interesse di natura sportiva o extrasportiva, compiute dai minori .
  7. f) incentivare la frequenza alla formazione obbligatoria annuale e ai corsi di aggiornamento annuali previsti dall’Ente di affiliazione in materia di safeguarding;
  8. g) la sensibilizzazione alla prevenzione dei disturbi alimentari negli sportivi, eventualmente con il supporto delle necessarie competenze specialistiche, anche sulla base di specifiche convenzioni stipulate dall’Ente di affiliazione
  9. h) il confronto con il Responsabile delle politiche di Safeguarding nominato dalla società ove si abbia il sospetto circa il compimento di condotte rilevanti ai sensi del presente documento.

L’adozione di adeguate misure di prevenzione in specifiche situazioni di rischio quali, in particolare ma non solo:

  • ambienti, luoghi e spazi in cui è facilitato il contatto fisico e l’esposizione fisica: gli spogliatoi dovranno essere utilizzati rispettando il genere.
  • viaggi, trasferte e pernotti: in caso di trasferte per attività sociali, raduni collegiali, manifestazioni sportive di qualsiasi livello che prevedano un pernottamento, agli atlete/i dovranno essere riservate camere, eventualmente in condivisione con atlete/i dello stesso genere, diverse da quelle in cui alloggeranno gli allenatori, i tecnici, i dirigenti o altri accompagnatori, salvo nel caso di parentela stretta tra l’atleta e l’accompagnatore. Durante le trasferte di qualsiasi tipo è dovere degli accompagnatori vigilare sugli atlete/i accompagnati, soprattutto se minorenni, mettendo in atto tutte le azioni necessarie a garantire I’integrità fisica e morale degli stessi ed evitare qualsiasi comportamento rilevante ai fini del presente modello.
  • trattamenti e prestazioni sanitarie (e.g. fisioterapia, visite medico-sportive etc.) che comportino necessari contatti fisici tra tesserati, soprattutto se minori e altri soggetti; • manifestazioni sportive di qualsiasi livello.

 

USO DEGLI SPAZI DELL’ASSOCIAZIONE

  • E’ consentito l’accesso ai locali e agli spazi utilizzati dall’l’Associazione dedicati all’ allenamento agli atleti e alle atlete tesserati/e, agli allenatori/tecnici cui è affidata la cura degli atleti e delle atlete e ai genitori o a coloro che esercitano la responsabilità genitoriale, secondo le disposizioni in materia stabilite dal gestore degli impianti
  • Presso le strutture in uso all’Associazione devono essere predisposte tutte le misure necessarie a prevenire qualsivoglia situazione di rischio.
  • Durante le sessioni di allenamento o di prova è consentito l’accesso agli spogliatoi esclusivamente agli atleti e alle atlete e ai tecnici/dirigenti qualora ne ravvedano la necessità
  • Durante le sessioni di allenamento o di prova non è consentito l’accesso agli spogliatoi a utenti esterni o genitori/accompagnatori, se non previa autorizzazione da parte di un tecnico o dirigente e comunque solo per eventuale assistenza a tesserati e tesserate.

 

TUTELA DEI MINORI – OBBLIGHI

Tutti coloro che in ambito societario – a prescindere dalla forma del rapporto instaurato – svolgano funzioni che comportano contatti diretti e regolari con minori devono fornire copia del certificato del casellario giudiziale ai sensi della normativa vigente.

 

RESPONSABILE CONTRO ABUSI, VIOLENZE E DISCRIMINAZIONI

L’Associazione nomina un Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni, con lo scopo di prevenire e contrastare ogni tipo di abuso, violenza e discriminazione sui tesserati in particolare se minori, nonché per garantire la protezione dell’integrità fisica e morale degli sportivi. Il responsabile contro abusi e discriminazioni deve soddisfare requisiti di competenze ed esperienza necessari per svolgere efficacemente questo ruolo, per il quale deve opportunamente formarsi ed aggiornarsi, sulla base delle direttive fornite dalla FIDAL e dall’ACSI, alla quale l’Associazione è affiliata. Prima della nomina andrà acquisito il certificato del casellario giudiziale e dei carichi pendenti dai quali si evince l’assenza di condanne e la pendenza di procedimenti per taluno dei reati di cui agli articoli 600-bis, 600ter, 600-quater, 600-quinquies e 609-undecies del codice penale, ovvero l’assenza di irrogazione di sanzioni interdittive all’esercizio di attività che comportino contatti diretti e regolari con minori. Il Responsabile Safeguarding dovrà essere in grado di comunicare in modo chiaro ed efficace, empatico e confidenziale con tutti i membri dell’organizzazione (atleti anche minori, genitori, allenatori e dirigenti). Dovrà inoltre essere in grado di «mediare», risolvere conflitti e gestire segnalazioni di illeciti / abusi in modo rispettoso e riservato.

Il Responsabile Safeguarding all’interno della società svolge funzioni di vigilanza e ispettive; vigila sull’adozione e l’aggiornamento del modello organizzativo e dei codici di condotta, nonché è responsabile della raccolta di eventuali segnalazioni di condotte rilevanti ai fini delle politiche di safeguarding.

Il Responsabile Safeguarding sarà tenuto a sensibilizzare i membri dell’associazione sulle questioni di safeguarding e sarà tenuto a collaborare con le autorità competenti.

Il Responsabile Safeguarding dovrà definire e pubblicizzare i canali di comunicazione chiari per i membri dell’Associazione sportiva per segnalare casi di abuso o maltrattamento e stabilire le procedure per la registrazione e la gestione delle segnalazioni ricevute.

Il Responsabile Safeguarding dovrà, garantire la riservatezza delle informazioni riguardanti casi di abuso o maltrattamento essendo tenuto a trattare le informazioni sensibili in modo riservato e nel rispetto della privacy delle persone coinvolte. Dovrà anche fornire attività di supporto e assistenza supporto emotivo e pratico alle vittime (anche ricorrendo al supporto di professionisti esterni). Infine dovrà fare attività di monitoraggio e revisione nonché valutazione delle politiche per verificare l’efficacia delle politiche/azioni di safeguarding, apportando eventuali modifiche/correzioni utili a migliorare la protezione dei minori e la promozione della parità di genere. Il Consiglio direttivo potrà sospendere o rimuovere il responsabile safeguarding in caso di mancata conformità ai requisiti o di violazione delle politiche dell’associazione relative alla protezione dei minori. Tenuto conto di tutte le indicazioni qui sopra, nel corso del Consiglio Direttivo del 29/11/2024 con voto unanime, viene nominato Responsabile contro abusi, violenze e discriminazioni il Dott. Giovanni Rosa.

 

 

CONTRASTO DEI COMPORTAMENTI LESIVI E GESTIONE DELLE SEGNALAZIONI

In caso di presunti comportamenti lesivi, da parte di tesserati o di persone terze, nei confronti di altri tesserati, soprattutto se minorenni, il fatto deve essere tempestivamente segnalato al Responsabile safeguarding contro abusi, violenze e discriminazioni tramite comunicazione telefonica cell  351-9043751 o preferibilmente tramite posta elettronica all’indirizzo email: giovanni.rosa96@libero.it il quale metterà in pratica le azioni nelle modalità definite, prevedendo l’eventuale segnalazione al safeguarding Office della  Fidal e dell’ACSI. Nel caso di gravissimi comportamenti lesivi l’Associazione deve notificare i fatti di cui è venuta a conoscenza alle forze dell’ordine. L’Associazione garantisce l’adozione di apposite misure che prevengano qualsivoglia forma di vittimizzazione secondaria dei tesserati che abbiano in buona fede:

  1. a) adeguati provvedimenti di quick – response, in ambito endo associativo, da adottare in caso di presunti comportamenti lesivi;
  2. b) adeguati provvedimenti, in ambito endo associativo
  3. c) adeguati provvedimenti, in ambito endo associativo, per ogni altra violazione delle disposizioni e dei protocolli di cui al modello stesso;

– presentato una denuncia o una segnalazione;

– manifestato l’intenzione di presentare una denuncia o una segnalazione;

– assistito o sostenuto un altro tesserato nel presentare una denuncia o una segnalazione;

– reso testimonianza o audizione in procedimenti in materia di abusi, violenze o discriminazioni;

– intrapreso qualsiasi altra azione o iniziativa relativa o inerente alle politiche

L’Associazione prevede inoltre la predisposizione di un modulo per la segnalazioni di episodi di molestie ed abusi che garantisce tra l’altro la riservatezza delle segnalazioni nonché la tempestiva ed efficace gestione delle stesse. In ogni caso i provvedimenti di cui alle lett. a) e b) devono rispettare il principio di proporzionalità, tenendo in particolare considerazione la natura e la gravità delle violazioni, il numero di violazioni ovvero qualsiasi altra circostanza rilevante (quali la minore età, le condizioni o menomazioni psico-fisiche della vittima), ferme restando le procedure e le sanzioni previste dall’ordinamento dell’Ente di affiliazione.

 

OBBLIGHI INFORMATIVI E ALTRE MISURE

L’Associazione rende consapevoli tutti i tesserati in ordine ai propri diritti, doveri, obblighi e responsabilità adottando le seguenti misure:

  • Affissione presso la sede dell’Affiliata del modello organizzativo e del codice etico di condotta adottato e degli eventuali aggiornamenti, integrazioni o modifiche e/o pubblicazione dello stesso sulla
  • homepage del sito della società;
  • Affissione presso la sede della società e/o pubblicazione sulla homepage del sito della società del nominativo del Safeguarding nominato dal sodalizio con indicazione del recapito telefonico e/o indirizzo e-mail per poterlo contattare;
  • Comunicazione, al momento del tesseramento, agli atleti o ai loro genitori, se minorenni, del modello organizzativo e codice etico adottato dalla società, nonché comunicazione del nominativo del Safeguarding nominato dalla società;
  • Comunicazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le procedure da seguire per la segnalazione di comportamenti lesivi al Safeguarding ;
  • Informazione ai tesserati e ai loro genitori, se minorenni, circa le misure adottate dalla società per la prevenzione e il contrasto a comportamenti lesivi;

 

OBBLIGHI ULTERIORI

  1. Oltre a quanto previsto precedentemente, il modello organizzativo prevede comunque adeguati strumenti:
  2. a) di tutela del diritto fondamentale dei tesserati e di attuazione delle finalità degli obiettivi e norme fondamentali;
  3. b) per la creazione di un ambiente sano, sicuro e inclusivo per tutti i tesserati;
  4. c) per la rimozione degli ostacoli che impediscano l’espressione delle potenzialità degli atleti o la realizzazione di un ambiente sportivo sano, sicuro e inclusivo;
  5. d) per la prevenzione concreta dei rischi di abuso, violenza e discriminazione, tenendo conto delle caratteristiche dell’Associazione e delle persone tesserate, in particolare se minori;
  6. e) per la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile e delle specificità di ogni disciplina sportiva.
  7. Oltre a quanto previsto precedentemente, il modello organizzativo prevede comunque adeguati strumenti:
  8. a) di tutela del diritto fondamentale dei tesserati e di attuazione delle finalità degli obiettivi e norme fondamentali;
  9. b) per la creazione di un ambiente sano, sicuro e inclusivo per tutti i tesserati;
  10. c) per la rimozione degli ostacoli che impediscano l’espressione delle potenzialità degli atleti o la realizzazione di un ambiente sportivo sano, sicuro e inclusivo;
  11. d) per la prevenzione concreta dei rischi di abuso, violenza e discriminazione, tenendo conto delle caratteristiche dell’Associazione e delle persone tesserate, in particolare se minori;
  12. e) per la rappresentanza paritaria di genere, nel rispetto della normativa applicabile e delle specificità di ogni disciplina il presente modello Organizzativo prevede infine ogni altra iniziativa, misura o procedura necessaria all’osservanza di quanto previsto dalle disposizioni di cui al d.lgs. n. 36 del 28 febbraio 2021 e al d.lgs. n. 39 del 28 febbraio 2021, dalle disposizioni emanate dalla Giunta Nazionale del CONI e dall’Ente di affiliazione in materia nonché, più in generale, necessaria alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni di abuso, violenza e discriminazione, in relazione alle specificità della disciplina sportiva praticata, alle caratteristiche della singola Affiliata e dei relativi tesserati.

 

Roma 29 novembre 2024                                                                                                         Il Presidente

                                                                                                                                  Roberto De Benedittis